
Cos’è la tricomoniasi?
Il protozoo patogeno Trichomonas vaginalis causa un’infezione dell’apparato genitale, la Tricomoniasi. Il protozoo flagellato si moltiplica nelle mucose genitali ed è trasmesso attraverso contatti sessuali orali, vaginali o anali non protetti. La Tricomoniasi è tra le cause più comuni di vaginiti dopo le vaginosi batteriche come la candida.
Come si trasmette
La Tricomoniasi è trasmessa con contatti diretti tra i genitali nei rapporti sessuali non protetti. Nelle donne in gravidanza l’infezione si può trasmettere al figlio durante il parto. La possibilità di infettarsi è ridotta con una corretta igiene genitale e l’utilizzo del preservativo, maschile o femminile, durante i rapporti sessuali.
Sintomi e complicazioni
La Tricomoniasi è più comune nella donna che nell’uomo e va dall’essere asintomatica alla presenza di un’infiammazione pruriginosa a livello della vagina, accompagnata da perdite vaginali, giallo-verdastre, schiumose e maleodorante associate a dolore vulvare durante i rapporti sessuali e anche durante la minzione. Si può avere anche edema a livello delle labbra vaginali e presentare macchie rosse a livello delle pareti vaginali e superfici cervicali. Si possono avere anche uretriti e cistiti. Nell’uomo invece la Tricomoniasi è meno comune ed è in genere sempre asintomatica. Tuttavia l’infezione colpisce l’uretra e la prostata, con perdite purulente con un moderato dolore a livello del pene, particolarmente durante la minzione. L’infezione tende a guarire spontaneamente ma una terapia adeguata serve per evitare che si estenda alle mucose di utero e cervice uterina per la donna e prostatite e epididimite per l’uomo, portando in entrambi i casi ad un maggior rischio di infertilità. L’infiammazione vaginale e uretrale può facilitare il rischio di infezione da HIV ed altre malattie sessualmente trasmissibili. La comparsa dei sintomi o delle lesioni della Tricomoniasi è variabile da 5 a 20 giorni.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi nelle donne può avvenire tramite:
Esame delle secrezioni vaginali che è il metodo più semplice per discriminare tra vaginosi batterica e da Trichomonas allo stesso tempo. La secrezione viene posta su un vetrino con soluzione fisiologica ed esaminato al microscopio per rilevare i Trichomonas che sono a forma di pera con flagelli e mobili. La tricomoniasi è anche diagnosticata frequentemente osservando il microrganismo, quando viene eseguito un Pap-test.
Test di flusso immunocromografico su dipstick o Test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) che risultano essere più sensibili di un esame o una coltura al microscopio ed inoltre il test NAAT rileva simultaneamente altre malattie sessualmente trasmissibili come la clamidia e la gonorrea.
La diagnosi negli uomini avviene tramite coltura di urina o tampone uretrale. Il trattamento della Tricomoniasi necessita dell’assunzione per via orale di farmaci del gruppo dei nitroimidazoli come il metronidazolo o tinidazolo. Tale terapia deve essere seguita anche dal proprio partner.